Bourifa pronto a correre ancora alla Bavisela

Nella foto il maratoneta Migidio Bourifa impegnato sul tracciato della competizione

Che effetto fa ritornare a correre alla Maratona d’Europa ancora da recordman? Ritornare a gareggiare alla Maratona d’Europa è un onore, soprattutto contando sul fatto che dal 2005 nessuno è riuscito a superare il mio tempo. Mi piace correre a Trieste, perché la gente mi conosce, dimostra sempre affetto nei miei confronti ed è uno degli aspetti principali che mi spinge nuovamente a partecipare anche con la voglia di sostenere l’immagine di questa manifestazione, che merita tanta attenzione. C’è anche un forte legame personale: nel 2005 era appena morto mio padre, vinsi e gli dedicai quell’oro.

Qual è l’obiettivo che si pone per la maratona a Trieste? Saranno fondamentali i prossimi giorni di preparazione: dipenderà poi dalle condizioni del tempo e soprattutto dalla mia condizione fisica. Spero di arrivare a Trieste in gran forma, ho avuto già modo di testare la mia preparazione in alcune gare che anticipano l’appuntamento alla Bavisela, dove voglio dare il massimo.

Come mai ha deciso di ritornare a correre alla Bavisela? Il pubblico di Trieste è molto simpatico e caloroso nei miei confronti, proprio dal 2005, quando ho segnato il record. L’anno successivo sono arrivato terzo, ma quando sono entrato in piazza Unità la gente mi ha accolto come il vincitore, tra applausi e tifo. Poi ogni volta che sono tornato in città ho ritrovato sempre un grande affetto.

Cosa pensa del tracciato triestino? È una maratona preziosa, che si distingue da tantissime altre per la bellezza del percorso, un dono di cui l’evento triestino deve andare fiero. Anche se un atleta è concentrato e impegnato al massimo, ciò che lo circonda sicuramente incide. Poter correre su una strada come quella Costiera, affacciati sul mare, con un paesaggio splendido, psicologicamente aiuta, è piacevole e rilassante.

Che consigli dà a tutti gli atleti che si preparano ad affrontare proprio la maratona? Fondamentale dosare bene le energie, tra salita, discesa e poi la parte pianeggiante. Spesso in discesa un’atleta aumenta il ritmo in modo naturale, poi però manca ancora una parte importante del percorso e bisogna arrivarci con le forze necessarie per raggiungere il traguardo senza difficoltà.

Mattia Assandri (pubblicato su Il mercatino del 27 aprile 2012)

La “Nuova Bavisela” verso lo sparo d’avvio. Intervista al presidente Fabio Carini

Fabio Carini, presidente della Nuova Bavisela, alla presentazione dell'evento alla Bit 2012

La Bavisela, ora volutamente chiamata Nuova Bavisela, dopo le dimissioni del precedente direttivo, coinvolto in una bufera giudiziaria, riparte con un nuovo presidente, Fabio Carini, giornalista dell’Ufficio stampa della Regione Friuli Venezia Giulia. Grande amante dello sport e corridore, Carini è l’artefice della salvezza dell’evento, che rischiava, dopo anni di successo, di sparire. “Un gruppo di appassionati della Bavisela e delle corse amatoriali, senza padrini politici alle spalle, accomunati dal desiderio di mettere a disposizione senza fini di lucro le proprie professionalità, il proprio tempo e la propria passione per invertire la deriva della Bavisela e rilanciare il grande evento al pari dell’attività sportiva”. Così il neopresidente ha descritto l’insediamento del nuovo team al lavoro, avvenuto lo scorso dicembre. Una scelta coraggiosa, a fronte di una macchina organizzativa imponente, che si è messa subito in moto con enorme entusiasmo, grinta e voglia di lavorare, consapevole che la nuova gestione ha scritto e sta scrivendo un capitolo importante nella storia sportiva di Trieste e della regione. I primi tasselli importanti della Nuova Bavisela sono arrivati con l’acquisizione di uno sponsor di alto livello come l’Hotel Savoia Excelsior Palace di Trieste, che ha messo a disposizione fino al prossimo maggio una sala con ingresso indipendente per ospitare la nuova sede della società sportiva. Il nuovo staff è quindi partito subito con tante idee e voglia di lavorare e i risultati si sono visti già dalle prime iniziative avviate e dal sito internet costantemente aggiornato con news e informazioni a volontà sulla Bavisela.

Presidente Carini, cosa l’ha spinta a buttarsi nel rilancio della Bavisela, dopo la bufera giudiziaria abbattutasi sui precedenti vertici della società sportiva? Sicuramente la volontà di salvare uno dei due grandi eventi di Trieste. Da sportivo, da runner, insieme ad altri appassionati che erano già tesserati Bavisela, quando ci siamo resi conti che la manifestazione era a rischio ci siamo messi in gioco, per la società, ma anche per la città e naturalmente per salvaguardare l’ evento, una sfida a dir poco impegnativa.

Un momento della scorsa edizione della Bavisela

All’inizio di questa avventura le cose erano sicuramente molto complesse e difficili, visto che alle prime riunioni della Nuova Bavisela pare non ci fosse nemmeno la corrente elettrica. C’è stato un momento in cui ha pensato di lasciar perdere? Mai pensato di lasciare, quando si accetta una sfida l’obiettivo è di portarla a termine, per vincerla. Nel nostro caso è una sfida che affronto con una squadra motivata e lavoriamo insieme, per garantire che l’evento venga organizzato nel migliore dei modi, per soddisfare gli oltre undicimila partecipanti. Non ho mai pensato di tornare sui miei passi perché l’esperienza che sto vivente è emozionante e riempie d’orgoglio giorno dopo giorno. Ci siamo messi a disposizione della Bavisela pur avendo tutti un lavoro a tempo pieno, è un impegno senza scopo di lucro, abbiamo deciso di mettere in campo le nostre singole professionalità impiegando tutte le energie e l’entusiasmo nel nostro tempo libero. È questa la forza della Nuova Bavisela.

Per quanto riguarda, invece, il suo staff, cosa ci può dire di loro? Nel nuovo staff l’acquisto più importante è stato sicuramente Paolo Giberna, direttore sportivo dell’evento. Un ritorno per la Bavisela, che rappresenta una garanzia per organizzare le corse al top dal punto di vista tecnico e logistico.

Sul fronte della promozione in passato era stato fatto molto per far conoscere la Bavisela anche oltre i confini nazionali, ora qual è la situazione e come avete impostato le vostre strategie di comunicazione e promozione? Siamo subentrati al vecchio direttivo trovando una situazione di stallo dal punto di vista promozionale. Ci siamo attivati subito con sinergie a livello nazionale, instaurando un ottimo rapporto con alcune maratone molto importanti come quella di Venezia o la Maratonina dei Dogi. Stiamo continuando a lavorare per stringere nuove collaborazioni anche con Klagenfurt e Lubiana, per creare un circuito “senza confini-Alpe Adria”. Inoltre, la Nuova Bavisela sarà presente a breve anche a Praga, a Milano, Roma e nei principali appuntamenti di settore. Senza dimenticare che per la prima volta la Bavisela quest’anno ha partecipato alla Bit, promuovendo la manifestazione in una vetrina esclusiva come la Borsa Internazionale del Turismo.

A metà febbraio le iscrizioni avevano già superato le cinquecento unità segno di quanto sia apprezzata la Bavisela, ad un mese di distanza le adesioni saranno sicuramente cresciute, quanto? Sul fronte iscrizioni alla Maratona d’Europa e alla Maratonina Europea dei Due Castelli, è stata superata quota mille e le adesioni sono continue. Cresce in particolare il numero degli stranieri: una settantina gli austriaci presenti per la maratona, una trentina gli sloveni e altrettante iscrizioni arrivano dagli Stati Uniti. Per quanto riguarda la mezza maratona, arriveranno atleti anche da Austria, Giappone, Brasile, Usa, Spagna, Ungheria, Francia. Continuano, poi, senza sosta anche le adesioni di italiani, un po’ da tutte le regioni.

La scorsa settimana ha preso il via “Obiettivo Bavisela”, in cosa consiste questa iniziativa e come l’hanno accolta i triestini? Obiettivo Bavisela è una preparazione di gruppo in vista delle corse del 6 maggio. Il programma è rivolto a tutti, anche alle persone che non hanno mai corso, ma vogliono avvicinarsi a questa disciplina. Il programma è curato dal direttore tecnico, Paolo Giberna, e dai responsabili del progetto Sandra Logatto, Francesca Falco e Spartaco Brizzi. Sia per chi possiede già competenze tecniche sia per i neofiti, il primo allenamento si è svolto mercoledì a Barcola e continuerà ogni settimana. Per chi vuol far parte del gruppo e correre la Bavisela, ovvero la non competitiva del 6 maggio, il programma prevede un allenamento settimanale per dieci sessioni, per chi punta invece ai percorsi competitivi le sessioni saranno venti complessivamente, due a settimana. Per entrambe le preparazioni sono previsti anche incontri teorici. Chi desidera può trovare maggiori informazioni sul sito web http://www.bavisela.it.

La Bavisela è, poi, anche beneficenza, con iniziative come “Medici di Corsa”, che andrà a favore del reparto di Terapia intensiva neonatale del Burlo Garofolo di Trieste. È una novità introdotta per la prima volta quest’anno, dalla Nuova Bavisela. Il progetto “Medici di corsa”, ideato e curato dalla pediatra Isa Amadi, permetterà ai medici e agli infermieri ospedalieri di partecipare a maratona, maratonina o non competitiva costruendo anche un progetto di solidarietà che, attraverso la donazione del cinquanta per cento della quota di iscrizione versata, quest’anno sosterrà economicamente la Terapia intensiva neonatale dell’Irccs Burlo Garofolo di Trieste. Anche in questo caso il sito web http://www.bavisela.it rappresenta un modo semplice per ricevere tutte le informazioni sull’iniziativa.

In qualità di presidente delle Nuova Bavisela e di sportivo che consigli si sente di dare ai partecipanti alla maratona non competitiva? Nessun consiglio ma solo un invito a tutti: partecipate. Chi ci sarà potrà vivere una delle più importanti giornate dell’anno per la città e naturalmente correrà nell’edizione “zero” della Nuova Bavisela.

Sul fronte dei top runner come si preannuncia la Bavisela 2012? Negli ultimi anni è stato un aspetto trascurato. Abbiamo recepito l’invito della Fidal e abbiamo valutato l’importanza di riportare in città atleti di spessore. Abbiamo avviato i contatti necessari, ma è presto per annunciare i nomi di eventuali campioni in arrivo.

Cosa si aspetta, infine, dalla prossima edizione di questa splendida manifestazione? Spero che tutti siano contenti e soddisfatti del nostro lavoro.

Mattia Assandri (pubblicato su Il Mercatino 9 marzo 2012)